Malmo: storia di una green city dallo stile industry |
Da città decadente in stile industry a gioiello futuristico ed ecosostenibile. In un panorama mondiale in cui Stati Uniti e Cina, affiancati da altri potenti industriali, negano l’esistenza dei cambiamenti climatici e ogni giorno danno in pasto all'atmosfera quantità incalcolabili di combustibili fossili, ci sono, per fortuna, città che si distinguono profondamente. |
Oggi vi racconteremo la storia di Malmo, la famosa città nel sud della Svezia considerata un gioiello dell’architettura moderna dallo stile industry. Da distretto industriale in decadenza a città intelligente: Malmo ha cominciato a vivere da circa dieci anni un forte processo innovativo di riqualificazione urbana basato su aree verdi, rinnovabili, efficienza energetica, architettura sostenibile e trasporti alternativi. Malmo, terza città svedese con poco più di 300 mila abitanti, è da sempre un polo navale di vitale importanza per la nazione, con la presenza di numerosi cantieri che, per via della forte connotazione commerciale svedese, rappresentano un grande contributo per l’economia nazionale. Durante il XX secolo, la città attraversò la sua prima grande mutazione, sancita da imponenti flussi migratori, donandole, già a quei tempi, una connotazione fortemente multiculturale e quindi futuristica. Tuttavia, come tutte le storie di successo, anche Malmo , dovette attraversare il suo momento di stress, essendo stata investita, negli anni ’80 da una forte crisi economica che causò un’impennata drastica della disoccupazione. La città dei cantieri navali naufragò in una triste e decadente atmosfera di povertà , recedendo pesantemente dal punto di vista economico, ma evidentemente non sociale e culturale. Infatti, già a partire dalla prima metà degli anni ’90, la città , guidata da uomini illuminati e propensi al bene comune, cominciò a reagire orgogliosamente e con politiche rivoluzionarie. Il governo cominciò un grande piano di investimenti per recuperare vecchie aree cantieristiche, trasformandole in università , aree verdi e quartieri residenziali completamente green, favorendo già 30 anni fa quello che oggi chiamiamo economia sostenibile. Creare il nuovo dal vecchio: il mercato coperto di Malmö. Foto: World Architecture Festival/ Wingårdh Arkitektkontor Basti pensare al quartiere di VästraHamnen, ex quartiere industriale, che oggi ospita migliaia di residenti e studenti ed è tra i punti di riferimento nel mondo di un certo tipo di architettura 100% sostenibile e dai tratti di quello stile industry che tanto ci piace. Trasporto pubblico efficiente con bus per il centro ogni minuto, scarsità di auto private, 490 Km di piste ciclabili, car sharing, noi ci proviamo a non fare il solito paragone nordicoma risulta complicato. Hillie, quartiere che entro il 2020 ospiterà 9000 residenze private completamente alimentate da pannelli solari o Augustenborg, la Shoreditch di Malmo, altro quartiere famoso per i cantieri navali, per i suoi innumerevoli corsi d’acqua, considerati un simbolo della città assieme ai tetti verdi. E’ stata infatti la città di Malmo a lanciare questo nuovo tipo di concept, ora riprodotto in tutta la Scandinavia e non solo. I tetti verdi sono, infatti, una soluzione architettonica sostenibile e intelligente:assorbono e rallentano l’acqua durante le tempeste, provvedono ad un clima migliore, preservano la biodiversità , sono isolanti termici, raffreddano l’aria inquinata della città e proteggono gli interni dal rumore. E dopo tutto, sono stupendi da vedere. Copyrights Scandinavian Green Roof Institute Tuttavia, ci potrà sembrare assurdo, ma anche a quelle latitudini, prima di raggiungere questo idillio quasi da fantasy Tolkieniano, è stato necessario studiare ed educare al cambiamento la società svedese. Negli anni 2000, infatti, con la creazione dei Botanical Roof Garden, si lanciò in parallelo al lancio di questo nuovo tipo di architettura sostenibile, una campagna di ricerca e formazione riguardante i garden roofs. Seminari, corsi, visite guidate, consulenze tecniche a supporto di architetti e designers. Copyrights World economic forum Un piano coordinato, insomma, tra urbanistica e formazione per educare i cittadini ad un nuovo tipo di approccio alla città e all’architettura, che successivamente sarebbe stato esportato in tutta la Scandinavia. 48 turbine da 110 MW per 60.000 abitazioni, roof gardens, emissioni zero per il 2020, architettura industriale, multiculturalismo, Malmo è tutto questo e molto di più. Noi amiamo il nostro Paese e non siamo esterofili, ma ci chiediamo tutti giorni, potrà mai avvenire un cambiamento del genere anche dalle nostre parti? |
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